
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) stanno diventando una piaga della società moderna. Uno studio dell’Istituto Superiore di Sanita rivela che nell’ultimo ventennio i disordini alimentari sono “una vera e propria emergenza di salute mentale”.
Si parla di bulimia e anoressia, con conseguenze fisiche sull’organismo di estrema importanza, anche se entrambe hanno alla base un disagio psicopatologico.
Dal punto di vista medico, si ravvedono nell anoressia danni all’organismo di rilievo e più severi rispetto alla bulimia. Nell’eventualità che il disagio alimentare dell’anoressico perduri nel tempo può essere fatale.
Questa patologia, peraltro, comporta dei rischi per la salute derivanti dall’insorgere di patologie che si cronicizzano anche dopo la guarigione dal disordine alimentare.
A livello psicopatologico, la persona anoressica ha una visione distorta del proprio corpo. Guardandosi allo specchio si concepisce come eccessivamente grassa e fa di tutto per dimagrire.
Pone quindi in atto condotte alimentari tali da portare all’estremo dimagrimento. Difatti, nell’anoressia le conseguenze fisiche sull’organismo sono assimilabili alla denutrizione.
Anoressia: i comportamenti della persona malata
L’anoressico assume dei comportamenti tipici e inequivocabili. In sostanza non mangia, o se lo fa si auto induce vomito o assume farmaci lassativi per evacuare il cibo prima che l’organismo lo metabolizzi in calorie.
Altri comportamenti compulsivi tipici dell’anoressico sono l’estrema iperattività per bruciare calorie o l’esercizio fisico per diminuire di peso.
Nell anoressia, la persona ha come obiettivo il dimagrimento. Per raggiungere tale scopo il principale metodo che utilizza è non mangiare.
Di certo snellisce ma conseguentemente contrae i sintomi da malnutrizione o denutrizione che, a lungo termine, sfociano in gravi patologie fisiche.
Alcuni organi sono particolarmente lesi e, se non si corre ai ripari le conseguenze possono essere fatali.
Anoressia: le conseguenze fisiche sull’organismo
Il peso è l’ossessione dell’anoressico. Evitare il cibo diviene un comportamento compulsivo che deve essere valutato da un professionista. In prima battuta, lo psichiatra e lo psicologo devono intervenire per trattare l’aspetto “nervoso” della malattia.
Non a caso tale patologia è definita correntemente anoressia nervosa che comunque ha gravi conseguenze fisiche sull’organismo da considerare con attenzione.
Frequente è l’insorgenza dell’atrofia generalizzata del cervello con successivo deterioramento delle funzioni cognitive. Anche se si guarisce, rimangono alterazioni del funzionamento cognitivo persistenti.
Tipici dell’anoressia sono anche gli scompensi ormonali, i sintomi evidenti sono la riduzione della potenza sessuale, della libido e della forza muscolare e, nelle donne, la scomparsa delle mestruazioni.
Anche la pelle subisce dei danni derivanti dalla cattiva idratazione cutanea. Abituale è la crescita di peli lanugine sulla colonna vertebrale e ai lati del viso. Spesso insorgono infezioni delle unghie, anche l’osteoporosi precoce è un’altro grave disturbo con il quale fare i conti; può indurre possibili crolli vertebrali.
I valori ematici nei soggetti con disturbi alimentari sono caratterizzati da anemia, riduzione delle piastrine o dei globuli bianchi. Tipici da cattiva alimentazione sono poi i disturbi dell’apparato gastrointestinale; come difficoltà a deglutire, stipsi e aumento delle transaminasi; indice di sofferenza epatica.
Anoressia: i danni cardiaci che portano alla morte
I danni all’apparato cardiocircolatorio sono quelli più pericolosi che possono portare anche alla morte. In particolare, negli anoressici è frequente la morte cardiaca improvvisa. Non sono ancora del tutto chiare le cause di questa insorgenza, comunque riconducibili al generale deterioramento fisico. In ogni caso, l’estrema denutrizione comporta l’atrofia del ventricolo sinistro, la riduzione della frequenza cardiaca e la fibrosi delle cellule del cuore.
L’intervento immediato multidisciplinare nei soggetti anoressici è fondamentale. Psichiatra, psicologo e medico internista sono i primi professionisti ai quali affidare la persona malata. Interverranno poi gli specialisti per la cura degli organi che stanno subendo danni.
Di norma, tale patologia è chiaramente diagnosticata al verificarsi dell’85% di calo ponderale rispetto al peso normale. Attenzione quindi ai segnali che indicano che una persona sta scivolando verso l’anoressia, la tempestività nel ricondurre la condizione patologica verso la normalità è fondamentale.