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Caffé arabica biologico ritirato dal commercio per rischio chimico

Caffe arabica biologico ritirato dal commercio per rischio chimico

Rischio chimico per caffè arabica macinato biologico prodotto da Corsini spa, questa è la sintesi del richiamo alimentare pubblicato dal Ministero della Salute con nota del 17-09-2018. Conterebbe ocratossina A in quantità superiore ai limiti di legge. Si tratta di una micotossina prodotta da alcuni tipi di funghi che si è dimostrata nefrotossica e cancerogena per gli animali.

Per questo motivo il produttore, in accordo con le autorità sanitarie, ha ritirato dal commercio e dal mercato il caffè indicato per tutelare la salute dei consumatori. Il prodotto è stato classificato a rischio chimico.

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I dettagli del prodotto richiamato dal commercio

L’articolo interessato dal richiamo alimentare è caffè 100% arabica macinato bio venduto in confezioni sottovuoto da 250 grammi. L’azienda di produzione e la Corsini spa con sede in Via del Sembolino 62/64 a Badia al Pino (AR). Il prodotto a rischio è indentificato dal numero di lotto 28/04/2019 S con termine minimo di conservazione 28/04/2019. La presenza della micotossina indicata lo rende estremamente tossico ponendo in pericolo la salute dei consumatori. Nel caso si possegga qualche confezione del caffè indicato si invita a non consumarlo e a riportarlo presso il punto di acquisto.

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Caffé arabica biologico contaminato da ocratossina A: i rischi per la salute

L’ocratossina A è un fungo che può provocare danni all’intero organismo. Agisce legandosi alle siero-albumine del sangue, in questo modo avviene la diffusione sistemica della tossina. Questa sostanza è principalmente nefrotossica e i sintomi, in caso di intossicazioni acuta, sono tipici dell’avvelenamento da funghi.

Per rendere la dimensione della pericolosità dell’ocratossina, nel 2006 ha portato all’arresto di un imprenditore italiano per sospetto avvelenamento. In quella circostanza si trattava di una partita di semola di grano duro avariato.

Si ribadisce ai consumatori che nel caso avessero già acquistato il prodotto indicato, sono invitati a non consumarlo e a riportarlo presso il punto d’acquisto segnalando il caso alle autorità sanitarie.

Per dovizia di informazione, secondo ilfattoalimentare, confezioni dell’articolo in questione sono state segnalate presso un discount e prontamente ritirate dagli scaffali.