E’ ormai una patologia dei tempi moderni. Il phubbing è la mania di utilizzare il cellulare mentre ci si trova con altre persone.
Si comincia a parlare da poco di questo fenomeno sociologico che ha caratteristiche di natura psicologica. Specificare in modo semplice e dettagliato cos’è il phubbing può aiutare a riconoscerlo per contrastarlo e difendersi. Vale il detto di in un famoso spot pubblicitario: “se lo conosci lo eviti”.
La codifica dei comportamenti associati al phubbing sta emergendo da poco in Italia. Tuttavia è una manifestazione studiata in altri paesi del mondo, la quale riconosce problemi di conflitti di relazione che si riversano in ogni contesto sociale. Amore, amicizie e lavoro possono risultare compromessi da chi è affetto da phubbing. Talvolta, è troppo tardi per cercare di ricucire un rapporto rovinato da questa ossessione.
Ecco la sintesi di cos’è il phubbing; un fenomeno socialmente pericoloso che sta prendendo piede nella società moderna. Averne la consapevolezza è il primo passo per correrne ai ripari. La definizione di questa manifestazione risiede nei comportamenti.
Spesso, senza renderci conto, ci troviamo esclusi da una conversazione perché l’interlocutore è intento a digitare i tasti del suo iPhone. Lo si trova a guardare ossessivamente le pagine dei social, consultare mappe o effettuare ricerche online proprio mentre si dovrebbe prestare attenzione al dialogo. Viene a mancare l’empatia tipica di una chiacchierata faccia a faccia. E ci si ritrova in pieno phubbing.
Per capire cos’è il phubbing, la nuova patologia dei tempi moderni che porta a rovinare i rapporti interpersonali per privilegiare quelli di natura virtuale, non è necessario essere degli esperti. La persona non si sente ascoltata perché l’altro è intento a digitare i tasti dello smartphone, provando varie emozioni; tutte negative. Dalla frustrazione alla rabbia. Il risultato è che i rapporti umani vengono compromessi.
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Cos’è il phubbing: gli studi sul fenomeno
Quindi, cos’è il phubbing? La risposta è semplice, anche perché spesso ci si ritrova dentro inconsapevolmente. Si tratta di un piccolo gesto, a volte anche fugace e non voluto, ma è più che sufficiente per creare una barriera psicologica e generare profondi sentimenti di rifiuto e sconnessione nell’altro.
Come per l’ansia, ci sono dei segnali che aiutano a riconoscere il phubbing, che è bene non sottovalutare per non trovarsi immersi in pieno in queste manifestazioni.
Etimologicamente “phubbing” è una parola che deriva dall’unione di phone (telefono) e snubbing (snobbare). Pertanto, si riferisce al prestare più attenzione al telefono che alle persone intorno a noi, anche se a volte il cellulare non ha nemmeno suonato o vibrato.
I numeri del fenomeno phubbing
Questa pratica è così comune e diffusa che si stima che se fosse un’epidemia potrebbe decimare dieci volte la popolazione della Cina. Tuttavia, al di là dei freddi numeri, è importante capire le profonde implicazioni psicologiche del phubbing.
Uno studio condotto presso la Baylor University ha intervistato 450 persone in merito ai fastidi causati dal phubbing e ha rivelato che:
- Più del 46% dichia che il proprio partner smette di prestare loro attenzione per usare il telefono;
- Oltre il 22% indica che il phubbing causa problemi nelle loro relazioni interpersonali;
- Quasi il 37% confessa di sentirsi depresso a causa di questo comportamento.
Naturalmente, riconoscere il phubbing aiuta a tirarsene fuori e, se si è affetti da questa “patologia”, è auspicabile cessarla. Meglio un rapporto vero che virtuale.