Il Disturbo Specifico Apprendimento (DSA) è un deficit cognitivo di cui soffrono molti ragazzi in età scolare. Le statistiche sono chiare: secondo il MIUR, 250.000 studenti italiani soffrono di questa insufficienza. Probabilmente, il DSA è presente anche in soggetti adulti anche inconsapevoli, ma vista la specificità dell’argomento è più facile evidenziarlo nel mondo scolastico.
Il Disturbo Specifico Apprendimento, secondo la definizione fornita dalla psicologia cognitiva, è un deficit generale per il quale il soggetto presenta difficoltà oggettive nell’acquisire uno o più argomenti di studio. Definizione semplicistica ma che rende l’idea di una materia, di per se, più complessa. Alla fonte del DSA coesistono, sia singolarmente che in concomitanza, le seguenti problematiche: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. In alcuni paesi anglofoni si aggiungono altre componenti.
Prima definire nel dettaglio le specifiche del DSA una precisazione è doverosa. Chi soffre di tale patologia è una persona intellettivamente normale. Si riscontrano soggetti con DSA conclamato i quali hanno un quoziente intellettivo anche al di sopra della media. Semplicemente, i giovani a cui viene diagnosticato il Disturbo Specifico Apprendimento presentano uno o più dei problemi “caratteristici” sopra indicati.
Naturalmente, ciò è di ostacolo al rendimento scolastico generale. Ci sono specifiche cure e terapie di intervento per limitare i danni provocati agli scolari e le scolare affette da disturbo specifico apprendimento.
Disturbo specifico apprendimento (DSA): definizione
Il Disturbo Specifico Apprendimento è una patologia di origine neurobiologica con importante familiarità. Se non si interviene tende ad avere un andamento cronico, ma evolutivo. Le manifestazioni tipiche del DSA si modificano in relazione all’età e alle richieste scolastiche. I fattori ambientali – scuola, contesto familiare e sociale – si intrecciano con quelli neurobiologici determinando un maggiore o minore disadattamento.
Per definizione, quando si parla di Disturbo Specifico di Apprendimento ci si riferisce ad uno dei seguenti disturbi:
dislessia: è un inconveniente nella lettura dovuto a difficoltà di decodifica del testo. Nello specifico, consiste nell’inefficace riconoscimento della corrispondenza fra lettera e suono. Il dislessico confonde alcune lettere, quali ad esempio m/n, f/v, a/e, d/b, p/q. Ciò influisce negativamente sulla capacità di leggere in modo corretto e fluente;
disgrafia: è un disturbo della scrittura che provoca difficoltà a riprodurre i segni alfabetici e numerici. La disgrafia è associata a complicanze sull’utilizzo degli strumenti grafici;
disortografia: è la difficoltà nella scrittura causato dal mancato riconoscimento della corrispondenza fra suono e lettera. Ciò è causa errori di ortografici;
discalculia: è il disagio nelle abilità di numerazione e di calcolo. Si manifesta nello stento a computare le operazioni fondamentali quali addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni. Anche la lettura e scrittura dei numeri è compromessa così come le azioni di confronto di quantità, di conteggio e risoluzione di problemi.
Nel DSA questi singoli disturbi possono manifestarsi sia singolarmente che in concomitanza tra loro creando comprensibili conseguenze sul rendimento scolastico generale.
La diagnosi del DSA
Una corretta diagnosi è importante vista la complessità della materia. Il DSA si manifesta nella pre-scolarizzazione e, se non risolto, prosegue per il resto della carriera dello studente. Si manifesta attraverso delle difficoltà nelle competenze comunicativo-linguistiche, motorio-prassiche, uditive e visuo-spaziali. Nei bambini nella prima fase scolastica, il sintomo più semplice da individuare è la difficoltà oggettiva di lettura e scrittura. Esistono dei protocolli di intervento per la diagnosi precoce dei DSA che debbono essere somministrati dai professionisti specializzati sulla materia.
Attraverso un’anamnesi accurata, la prima fase diagnostica valuta il quoziente intellettivo del soggetto in esame per determinare che non abbia deficit neurologici. Come già indicato, chi soffre di DSA è sano dal punto di vista intellettivo e talvolta dimostra un QI superiore alla media. Accertato questo elemento sussistono dei test specifici per valutare i singoli disturbi del DSA i quali, come indicato, sono dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.
Dall’analisi dei risultati dei test, valutati in concomitanza al rendimento scolastico, può essere determina la diagnosi del Disturbo Specifico Apprendimento.
Disturbo specifico apprendimento (DSA): intervento e cura
E’ opportuno intervenire immediatamente alla diagnosi del DSA allo scopo di limitare i danni e ostacolare l’evoluzione della sintomatologia. In questi termini un’osservazione è fondamentale; dai disagi specifici tipici del Disturbo Specifico Apprendimento non si guarisce completamente ma essi, con una corretta cura, vengono arginati in modo da conviverci convenientemente.
In ogni caso, i protocolli di intervento sono soggettivi e variano di caso in caso a seconda dell’area di disagio rappresentata dalla diagnosi. In generale, l’approccio riabilitativo può iniziare all’ottavo anno di età in strutture ad hoc con professionisti qualificati sulle diverse aree di intervento.
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Il medico competente è il logopedista, un professionista specializzato nella diagnosi e cura dei disturbi della voce, del linguaggio, della comunicazione, della deglutizione e della lettura. Si occupa anche dei problemi cognitivi connessi come la memoria e l’apprendimento. In sintesi è lo specialista nel trattamento dei disturbi specifici di apprendimento.
Talvolta l’intervento è multidisciplinare vista la complessità della materia. Considerate le diverse aree prese in carico non esiste un tempo stabilito per la cura del DSA e molto dipende dalla risposta del paziente.
A livello scolastico e nello studio sono importanti gli strumenti compensativi che consentono di eseguire in modo rapido ed efficiente sequenze ripetitive ostacolate dal deficit funzionale. Si tratta di calcolatrici, personal computer o atri strumenti tecnologici con installati programmi specifici, come ad esempio la sintesi vocale. Tali ausili sono determinati dalla diagnosi e alla definizione del progetto riabilitativo. Sarà il medico a specificare l’opportunità e la tipologia degli strumenti compensativi da introdurre parallelamente alla riabilitazione.