Uomo e ambiente subiscono danni terribili in seguito all’esposizione a radiazioni nucleari

Solo dopo l’esplosione delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki gli scienziati ebbero modo di studiare gli effetti delle radiazioni nucleari sull’uomo e sulla natura. L’enorme emissione di particelle radioattive libere – radiazioni ionizzanti – fortemente diffuse in seguito alle detonazioni ebbe conseguenze sia visibili che impercettibili. Infatti, i livelli di contaminazione nucleare, causa di conseguenze devastanti, sono rilevabili solo strumentalmente. Il disastro di Fukushima sta insegnando molto su questa materia.
All’esplosione di un ordigno nucleare, a seconda del materiale fissile utilizzato, vengono emesse una quantità incontrollata di radiazioni in grado di condizionare l’organismo e l’ambiente. Sono le cosiddette radiazioni ionizzanti, in grado di alterare i tessuti e gli organi irradiati.
Gli effetti delle radiazioni sul corpo umano sono terribili. Anche in campo medico in alcune indagini strumentali l’organismo viene sottoposto a radiazioni ionizzanti. In tale circostanza, però, l’esposizione avviene in maniera controllata così da arrecare meno danni possibili al paziente.
Per quanto riguarda un’esplosione nucleare il concetto è contrario. Un’arma atomica è, per definizione, di distruzione di massa. Oltre ai danni materiali derivanti dalla deflagrazione atomica avviene un enorme rilascio di particelle radioattive. Le radiazioni ionizzanti che vengono emesse sono tali da arrecare più danni possibili all’obiettivo, inteso come uomini, ambiente e, indirettamente a installazioni civili, industriali e militari.
In sintesi, la potenza dell’esplosione nucleare, di per sé, è altamente distruttiva. In seguito si produce la presenza di radiazioni ionizzanti libere che con i loro terribili effetti concluderanno l’opera di distruzione su ciò che è rimasto integro dopo l’esplosione vera e propria.
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Effetti delle radiazioni sull’uomo e sulla natura – le radiazioni ionizzanti
Semplificando, non essendo questo articolo un trattato di fisica sugli effetti delle radiazioni sull’uomo e sulla natura, i concetti da assimilare sono semplici. Come accennato, durante un’esplosione nucleare vengono rilasciate enormi quantità di radiazioni ionizzanti. Esse sono in grado di modificare la struttura cellulare e molecolare di ciò con cui entrano in contatto.
Tale alterazione è direttamente proporzionale sia alla carica radioattiva dell’elemento contaminante, dal tipo di contaminante stesso e dal tempo di esposizione. L’alterazione dell’organismo da parte di particelle atomiche è chiamata ionizzazione. Si tratta dell’attitudine a rompere i legami molecolari e di produrre effetti significativi e duraturi sulle cellule umane e vegetali.
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Le alterazioni sull’uomo e sulla natura delle radiazioni ionizzanti
L’alterazione ionizzante interessa delle specifiche molecole biologiche umane, come il DNA. In esse, le radiazioni cedono tutta la loro carica al tessuto biologico producendo nell’ordine:
- reazioni chimiche, con produzione di radicali liberi in grado di arrecare danni a livello di genoma;
- alterazioni fisiche o chimico fisiche, con la conseguente rottura della catena del DNA;
- danni biologici molecolari, più comunemente alterazioni cromosomiche.
Le conseguenze delle radiazioni sull’uomo sono rovinose, vanno dai danni alla pelle che può arrivare alla necrosi e spesso si registra un alto tasso di infertilità. Le radiazioni ionizzanti sono responsabili di una forte insorgenza di vari tipi di neoplasie, in particolare di leucemie e tumori solidi a varie parti e organi del corpo. Le mutazioni genetiche, dette anche aberrazioni cromosomiche o alterazioni ereditarie, insorgono per diverse generazioni.
Il corpo umano stesso fortemente irradiato diventa, per diverso tempo, fonte ionizzante a causa delle radiazioni che resistono sulla pelle. Lo stesso accade per la natura. I corpi vegetali subiscono gli stessi meccanismi del fisico umano e, praticamente, vengono annientati per anni. La terra stessa su cui crescono le piante emette radiazioni impedendo il normale corso di ripopolazione vegetale. Il territorio cambierà per sempre e occorreranno anni prima del ritorno alla normalità, ammesso che ci sia un ritorno. La speranza è, quindi, che non si debbano mai vedere gli effetti delle radiazioni sull’uomo e sulla natura.