I dati sui casi di Ebola in Congo aggiornati al dicembre 2018.

Poco pubblicizzata dai media continua l’epidemia del virus ebola in Congo. Le stime dei casi vengono aggiornate periodicamente per monitorare la grave situazione sanitaria e tentare di circoscriverla. La diffusione incontrollata del virus, infatti, è la maggior preoccupazione per le autorità Congolesi e per l’OMS.
Al riguardo, una nota del ministero della salute italiano del 13 dicembre 2018, nel confermare i progressi fatti sul luogo per tentare di risolvere l’allerta sanitario, rappresenta il difficile contesto Congolese nell’affrontare la pandemia di Ebola. Di recente un altra grave epidemia, stavolta si tratta di peste, ha destato allarme in Madagascar. Sull’argomento: Ebola in Congo: ancora casi di infezione
Virus ebola in Congo: i casi al 15 dicembre 2018
L’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara le cifre aggiornate sui casi registrati di contagio dal pericoloso virus. Alla data del 15 dicembre 2018 i casi totali sono 531, di cui 483 confermati e 48 probabili. I decessi causati dal virus sono 265 confermati a fronte di 56 morti sospette. Anche se i numeri possono sembrare contenuti, considerando la pericolosità del virus ebola e la sua facile diffusione, i numeri resi fotografano una situazione grave.
Epidemia di ebola in Congo: le dichiarazioni dell’OMS
Rispetto le cifre indicate l’OMS dichiara che “il Ministero della Salute Congolese, l’OMS e i partner stanno rispondendo a questo evento e stanno lavorando per stabilire la portata di questo focolaio. I numeri possono fluttuare su base giornaliera a causa di molti fattori, tra cui monitoraggio continuo, indagini e riclassificazione dei casi. Casi attenti e sospetti, sono sistematicamente studiati per confermare o escludere la malattia da virus Ebola prima dell’inclusione nel conteggio dei casi o scartati come non-casi”.
Potrebbe interessarti: Come prevenire l’influenza
Il primo focolaio del virus ebola in Congo è stato segnalato il 1 agosto 2018 nella provincia del nord Kivu. Subito la macchina sanitaria internazionale si è mobilitata per far fronte alla grave epidemia in modo da contenerla e risolverla.
Sulla nota del ministero della salute italiano, che riprende testualmente quanto riportato dall’OMS, si legge che “la valutazione del rischio dell’OMS per quest’epidemia considera che attualmente il rischio è molto elevato a livello nazionale e regionale; il rischio rimane basso a livello globale”.