Il lago di Aral, o meglio quello che vi rimane, era un’immensa distesa d’acqua. L’intervento umano ha cambiato il suo volto. Ieri e oggi, le immagini di un terribile disastro ambientale.
Il lago d’Aral era una grande distesa di acqua che bagnava diversi stati, tra i quali Uzbekistan, Kazakistan, Afghanistan e Turkmenistan. Chiamato anche mare di Aral, il motivo di questo appellativo era dovuto alla sua immensità. Infatti il lago copriva con le sue acque una superficie di 68mila chilometri quadrati. Un’altra caratteristica era che le sue acque erano salate.
Rimane ben poco del lago di Aral, ieri e oggi, le foto del luogo, dimostrano un’asettica desolazione. Ciò che resta è un deserto salato dove, di quando in quando, spuntano i relitti di qualche piccola imbarcazione. Sono i riflessi del lago di Aral, prima che la mano dell’uomo lo prosciugasse. Il mare d’Aral, dopo l’intervento umano, ha cambiato volto; lo testimoniano le immagini.
Il lago di Aral: i motivi della desertificazione
Esiste quindi un lago d’Aral di ieri e di oggi. Prima e dopo che per irrigare gli estesi campi circostanti gli abitanti decidessero di costruire deviazioni sui fiumi emissari, impedendo quindi che le loro acque confluissero nel lago alimentandolo. In pratica, il flusso d’acqua che teneva in vita e nutriva le distese acque del mare di Aral è stato progressivamente interrotto. I cambiamenti climatici hanno fatto il resto.
Ciò che è rimasto, documentato dalle immagini del lago di Aral prima e dopo tali interventi, è uno scheletrico deserto. Dove prima si navigava oggi si procede con altri mezzi, in quel luogo un tempo si pescava mentre ora si cerca qualche cimelio di ciò che in passato era un prezioso polmone d’acqua. Le immagini del lago d’Aral, ieri e oggi, sono eloquenti; fotogrammi che non avremmo mai voluto vedere. I principali responsabili: ex Unione Sovietica (oggi Russia), Uzbekistan, Kazakistan, Afghanistan e Turkmenistan – per nominare solo alcune delle nazioni che vedono il passaggio dei fiumi immissari del lago d’Aral. Un segno della sesta estinzione di massa?
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Ieri e oggi: le foto del lago d’Aral
Ciò che si può vedere nelle fotografie non necessita di ulteriori commenti: dove c’era acqua oggi ce sabbia desertica. La realtà del lago d’Aral ieri e oggi: le foto di un disastro ambientale e dello sconvolgimento di un ecosistema.

La cartina soprastante dimostra graficamente il progressivo prosciugamento delle acque del lago d’Aral. La successiva foto, ripresa dai satelliti, è l’evidenza della prova di quanto è accaduto nel tempo.
Le immagini del deserto del lago d’Aral
Sembra una contraddizione in termini parlare di “deserto del lago di Aral” eppure è così. Purtroppo, non esistono molte foto sul campo di com’era un tempo il lago, mentre molte immagini si riferiscono ai giorni nostri.



Il video sul lago d’Aral
Il lago d’Aral: i relitti e i cimeli
Le imbarcazioni nel mezzo del deserto del lago d’Aral non sono state trasportate li: si sono arrenate con il progressivo arretramento delle acque.
I cacciatori di cimeli possono ancora trovare tracce della fauna acquatica che un tempo popolava quella zona.
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Si tra cercando di rimediare al disastro ambientale del mare d’Aral, forse è troppo tardi per farlo ritornare agli albori di un tempo. In ogni caso, ogni tentativo con qualche buon risultato è sempre un piccolo passo per il benessere del pianeta.