Gli effetti climatici successivi ad una guerra nucleare prendono il nome di inverno nucleare. Una stagione che nessuno vorrebbe mai provare
L’inverno è una stagione che si sussegue da secoli sulla terra, tutti lo conoscono. Per fortuna nessuno, o pochi comunque, sanno cos’è l’inverno nucleare e le sue conseguenze. Si tratta di una stagione forzata dalla follia umana. Di questo si parla di follia umana, arrivata al punto di determinare l’avvicendamento di una serie di effetti climatici derivati da una guerra atomica globale.
Infatti, se si dovesse arrivare a procurare artificiosamente l’inverno atomico vorrebbe dire che ci si troverebbe in un conflitto atomica su vasta scala. Quindi, esplosioni nucleari che sconvolgerebbero l’ecosistema naturale già pesantemente messo a dura prova dall’uomo.
In pratica, l’inverno nucleare è la serie di catastrofiche conseguenze climatiche, e non solo, che si avrebbero successivamente a un conflitto che vede l’impiego di armi atomiche. Tutti gli uomini sperano, naturalmente, di non dover provare sulla propria pelle l’inverno nucleare e le sue conseguenze.
Inverno atomico e le conseguenze sulla natura
Con inverno nucleare si intende il periodo consecutivo a un’ipotetica guerra termonucleare su dimensione planetaria o regionale. Le prime ipotesi su un simile scenario si posero successivamente alle esplosioni atomiche avvenute a Hiroshima e Nagasaki.
Gli stessi interrogativi si teorizzarono dopo i numerosi esperimenti di detonazioni procurate, da diverse nazioni, per testare la potenza dei propri arsenali. Ciò avvenne specialmente nel periodo della guerra fredda. Si presero in considerazioni anche gli effetti climatici e sulla natura successivi all’incidente di Chernobyl.
Gli scienziati incaricati di studiare gli arsenali non si soffermarono solo sugli effetti distruttivi delle armi nucleari. Lo sconcerto era riguardo alle conseguenze sull’ambiente e sulla natura successive alle esplosioni atomiche. Formularono quindi le prime ipotesi concrete, ovvero basate sui pochi fatti disponibili e su concetti euristici. Si resero subito conto dei devastanti risultati climatici successivi a un conflitto atomico di varia scala.
In quel momento vennero coniate le teorie sull’inverno nucleare e sulle sue conseguenze sul clima, sul territorio e sulla popolazione. Le tesi formulate, alcune discordanti, sono comunque concordi su taluni aspetti rispetto alle conseguenze dell’inverno nucleare.
Gli studi sull’inverno nucleare
Gli studi sull’inverno nucleare, eseguiti da equipe multidisciplinari comprendenti anche climatologi, risalgono a vari periodi. I più attendibili furono effettuati tra gli anni 70 e 80 del secolo scorso, in piena guerra fredda. Forse volevano essere da monito per coloro che avevano il dito sul bottone ed erano in grado di scatenare un conflitto atomico anche planetario.

I risultati degli studi: l’inverno nucleare
Le conclusioni delle ricerche furono sconvolgenti. Successivamente a un’esplosione atomica o termonucleare, oltre ai risultati strettamente distruttive di natura bellica, si forma un fungo atomico Esso è formato essenzialmente da polvere radioattiva che sale verso l’atmosfera. L’entità del pulviscolo atomico, naturalmente, è proporzionale alla quantità, alla potenza e al tipo di ordigni nucleari fatti esplodere.
I venti, sia naturali che procurati dalle deflagrazioni atomiche, trasportano tale strato di polveri in più direzioni, causando i danni dovuti al fallout radioattivo. Oltre a questo, la polvere contaminata salendo verso l’atmosfera raggiungerebbe la stratosfera colonizzandola. Ciò impedirebbe alla luce solare di passare dando inizio al cosiddetto inverno nucleare.
Il risultato sarebbe un raffreddamento dell’aria con conseguente rilevante abbassamento delle temperature a livello del terreno. Si stima che la forbice di sbalzo termico sarebbe rilevante, in termini anche di meno trenta gradi rispetto alla media.
A questo vanno aggiunte le condizioni di semioscurità che si creerebbero sulla superficie le quali, insieme alle gelate, alle radiazioni atomiche e ionizzanti andrebbero a interrompere la fotosintesi vegetale. Il risultato sarebbe la distruzione del sistema vegetale e della vita animale sulla terra.
Per certo, anche il genere umano subirebbe le conseguenze dell’inverno nucleare. L’uomo, infatti, entrerebbe nella parabola distruttiva conseguente all’inverno nucleare.
Naturalmente, il discorso finora ampliato non ha preso in considerazione gli effetti devastanti dell’esplosione nucleare in se. Effetti che vanno ad aggiungersi all’inverno nucleare e alle conseguenze che ne derivano.
In realtà, uno scenario del genere, per fortuna, non si è mai proposto se non in forma ridotta durante qualche test di esplosione atomica. Per questo motivo, molti scienziati non sostengono la tesi dell’inverno nucleare. Ciò che è certo è che si tratta di una stagione che nessuno si augura debba giungere.