Ha ammesso almeno cento omicidi, quasi tutti commessi in carcere, almeno settantuno dei quali sono stati accertati. Per la sua propensione a uccidere Pedro Rodrigues Filho, il serial killer brasiliano, è stato soprannominato Pedrinho Matador (Pedrino assassino). Etichetta che coglie il senso di colui che, molto probabilmente, è stato il più prolifico e brutale assassino seriale che lo stato del Brasile abbia mai avuto.
Nonostante sia stato condannato a svariate centinaia di anni, Pedro Rodrigues Filho, il serial killer “carioca”, nel 2007 è stato scarcerato. Le porte delle carceri per Pedro si sono aperte perché la legge in Brasile non ammette che una persona, nonostante la condanna, possa essere detenuta per più di trent’anni consecutivi.
La libertà per Pedrinho Matador è durata poco. Infatti, nel 2011 è stato arrestato nuovamente per accuse minori rispetto al centinaio di omicidi che ha commesso nella sua tristemente famosa carriera di omicida seriale. Per il numero di assassinii che ha commesso è tra i serial killer più famosi della storia.
Pedro Rodrigues Filho: primi omicidi a 14 anni
Pedro Rodrigues Filho nasce in Brasile il 17 giugno 1954 ma comincia ad incassare colpi ancor prima di quella data. Il padre, custode in una scuola, percuote violentemente la moglie durante la gravidanza: alla nascita Pedrinho presenta una contusione alla testa. In famiglia non è l’unico figlio, ha una sorella che durante l’infanzia lo spinge in una macina per la canna da zucchero. Rischia di morire.

Pedro Rodrigues Filho – il serial killer brasiliano: l’arresto e gli omicidi in carcere
A Pedro Rodrigues Filho – il serial killer brasiliano – rimane solo la sorella, che tuttavia viene ammazzata da un uomo non identificato. Nello stesso periodo il Matador viene arrestato e rinchiuso nel carcere, luogo che rappresenterà il principale scenario della sua vita di serial killer.
Trascorre le giornate ad allenarsi e utilizza la sua forza fisica per togliere la vita a chiunque osi guardarlo nel modo sbagliato, oppure a chi russa rumorosamente, come il suo compagno di cella. Dopo 47 vittime viene chiuso in cella di isolamento, dalla quale può uscire esclusivamente sotto stretta sorveglianza, ma non sarà sufficiente.
Potrebbe interessarti:Angelo della morte Charles Cullen: il serial killer infermiere
Viene trasferito in un carcere di massima sicurezza, dove tenta nuovamente di uccidere ma viene fermato dalla voce del direttore del carcere, da lui molto stimato. Le leggi brasiliane impediscono di tenere dietro le sbarre per più di 30 anni, così viene scarcerato nel 2007 ma, poco dopo, viene riarrestato per reati minori.
Afferma di aver assassinato almeno 100 persone; gli psicologi rilevano in lui psicopatia, asocialità e paranoia.