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Russamento o apnee notturne: sintomi diagnosi e cura

Il russare o le apnee nel sonno (OSAS) sono patologie ben definite e molto frequenti. Esse possono provocare danni fisici anche imporporanti.

Russamento o apnee notturne: sintomi diagnosi e cura

Russare non solo è fastidioso per chi dorme nelle vicinanze di chi russa, ma configura una vera e propria patologia che di per sé può apparire lieve. In realtà il russamento, se non trattato adeguatamente dal punto di vista medico, può causare una serie di patologie ben più importanti.

In prima battuta, russare è la prima fase di un disturbo che può degenerare nelle apnee notturne. Queste ultime, con il tempo, sono causa di patologie a carico di diversi organi e funzionalità dell’organismo che potrebbero degradare in gravi conseguenze.

Il russamento e le apnee del sonno hanno dei sintomi, delle cause e cure ben specifiche. E importanti conoscere questi aspetti in modo da correre ai ripari allo scopo di evitare conseguenze più importanti.

Russamento o apnee del sonno: i sintomi e diagnosi

Il sintomo principale del “russamento” o “roncopatia cronica” è ben definito e facilmente rilevabile; si tratta di un rumore respiratorio che si genera durante il sonno a seguito di una parziale ostruzione di alcune strutture delle vie aeree superiori: naso e gola. La diagnosi, quindi è piuttosto semplice.

ln alcuni casi il russamento è pero il segno di una patologia più grave, la cosiddetta sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS – acronimo inglese per Obstructive Sleep Apnea Syndrome).

L’OSAS è un disturbo respiratorio del sonno caratterizzato da ripetuti episodi di ostruzione completa intermittente delle vie aeree superiori, con conseguenti periodi di apnea della durata di almeno 10 secondi. In alcuni casi, tale fenomeno porta al risveglio improvviso per la mancanza di aria. Come per il russamento, la diagnosi di apnee del sonno è facilmente accertabile trattandosi di un fenomeno tipico.

Chi soffre di apnee ostruttive del sonno, in genere, russa in modo molto evidente fin dalle prime fasi del sonno. Il russare aumenta di tono fino a quando il soggetto non smette di respirare per qualche istante. Successivamente, riprendere a respirare dando vita a un nuovo ciclo che si ripete identico.

I rischi delle apnee notturne

In pratica, gli episodi di apnea determinano dei continui e brevi microrisvegli non consapevoli che disturbano il sonno. I rischi di tale condizione sono la sonnolenza diurna e, soprattutto, la riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue che nel tempo comporta complicanze a carico dell’apparato cardio-circolatorio (rischio di ipertensione arteriosa, infarto, scompenso cardiaco ed ictus cerebrale). Pertanto, la sindrome da apnee notturne può essere fatale e non va sottovalutata.

Le cause del russamento e delle apnee del sonno

Le cause predisponenti del russamento o dell’OSAS sono anatomiche: la deviazioni del setto nasale, ipertrofia linguale, ipertrofia del palato molle e dell’ugola, ecc.. Anche l’obesità e l’abuso di alcool sono fattori acquisiti di tale patologia.

La diagnosi clinica dell’OSAS e del russare

Nel sospetto di OSAS è necessario che il soggetto si sottoponga ad una visita otorinolaringoiatrica con esame endoscopico delle vie aeree superiori e ad una valutazione pneumologica con esame polisonnografico (o monitoraggio cardio-respiratorio notturno).

La polisonnografia consente di ottenere informazioni precise sulla presenza di apnee, sul loro grado e sul livello di riduzione dell’ossigeno nel sangue. Il trattamento del russamento e delle apnee deve essere adattato al singolo paziente, prendendo in considerazione la gravità delle apnee ostruttive e la sede delle ostruzioni.

La cura delle apnee del sonno e del russamento

Per il russamento e le forme di OSAS più lievi, la terapia è di tipo comportamentale e si basa sulla riduzione del peso corporeo e sulla corretta igiene del sonno. E’ accertato che la posizione supina aggrava il russamento, mentre la posizione su un fianco lo riduce.

Per le forme di OSAS medio – severe potrebbe essere necessaria una terapia ventilatoria durante il sonno mediante ventilazione meccanica a pressione positiva continua o CPAP (acronimo di Continuous e Positive Airway Pressure). Essa mantiene le vie aeree pervie, impedendone il collabimento.

Per le forme di OSAS gravi o in caso di scarsa tolleranza alla CPAP si può ricorrere alla chirurgia (roncochirurgia), che ha lo scopo di correggere l’ostruzione respiratoria a livello delle vie aeree superiori mediante interventi mininvasivi per i casi più semplici o interventi maggiori per i casi più complessi.